Se l’impianto di allarme è stato costruito con sapienza e competenza e utilizzando componenti di qualità non è facile neutralizzare un antifurto via radio. Gli attacchi possibili sono diversi, ma evitando di discutere su quelli più rozzi e inefficaci, parliamo di quelli che più degli altri vengono ritenuti i più pericolosi.
Simulare il telecomando: è quello di cui si favoleggia più spesso nelle discussioni da bar: “Basta simulare il telecomando! Ti piazzi fuori dalla porta ed aspetti che esca di casa il padrone. Quando il padrone aziona il telecomando, registri il segnale del suo telecomando con un apposito ‘aggeggio’ che si compra per 5 euro su Internet. Poi azioni il tasto ‘replay’ e disinserisci il sistema di allarme! Ci riesce anche un bambino!”
La realtà è che aggeggi di questo tipo non ne esistono. Più esattamente non ne esistono più da molti anni. Un tempo, infatti, alcuni sistemi di allarme (ed alcuni sistemi di chiusura delle automobili) si basavano su semplici segnali radio per aprire e chiudere le porte e per inserire e disinserire gli allarmi. Questi segnali erano segnali radio che potevano essere “letti” (“ricevuti”), registrati e re-inviati (aprendo la porta e disabilitando l’allarme). I sistemi di allarme prodotti negli ultimi vent’anni (come pure i sistemi di chiusura delle auto) fanno uso di tecniche di crittografia piuttosto sofisticate per proteggere le loro comunicazioni e quindi questa tecnica non è più utilizzabile.
Interferire con i sensori: Per la stessa ragione, è sostanzialmente impossibile interferire con i sensori. Molte discussioni da bar vertono attorno ai codiddetti “jammer”: miracolosi dispositivi che dovrebbero disturbare le comunicazioni radio tra la centralina ed i sensori ed impedire al sistema di allarme di funzionare. In realtà, i sistemi di alarme “professionali” sono dotati di appositi sistemi anti-jamming: se qualcosa (non importa cosa) interferisce con le comunicazioni tra la centralina ed i sensori viene generato un allarme.
Mettere fuori uso la sirena: Un’altra “idea” che proviene dal cinema e dalle osterie è che basta “zittire” la sirena con la schiuma espansa o, rimuoverla dal muro e infilarla in un secchio di acqua per vanificare lo scopo dell’antifurto. La sirena che pure può venire danneggiata, serve solo a disturbare gli intrusi e rendere identificabile l’appartamento che ha fatto scattare l’allarme in mezzo agli altri quando arriva la pattuglia della Polizia, mentre viene affidato al comunicatore telefonico il compito di avvertire la Forza dell’Ordine e le persone realmente coinvolte nel problema.
Neutralizzare i comunicatori telefonici: Se si vive in condominio, o in una zona periferica o semiperiferica, può essere relativamente semplice individuare i cavi telefonici e reciderli, ma se l’impianto di allarme impiega un combinatore telefonico GSM tale strategia non porta da nessuna parte.
Per concludere, se le cose necessarie vengono tenute in seria considerazione, non sarà facile per un intruso individuare il modo per raggirare il sistema di sicurezza.